Arsenal in crisi da anni: ultimo in Premier League.

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    Arsenal in crisi da anni: ultimo in Premier League. 6 SEP 2021
    Arsenal in crisi da anni. Oggi, i gunners, si ritrovano all’ultimo posto in Premier League. La squadra di Arteta nelle prime tre giornate ha riportato tre sconfitte con Brentford, Chelsea e Manchester City, ma soprattutto non è riuscita a rifilare una rete ai suoi avversari. Da tempo ormai l’Arsenal non rappresenta più l’élite del calcio inglese. Per i tifosi dei gunners, l’ultimo risultato di prestigio è stato il raggiungimento della finale di Europa League nella stagione 2018/19: competizione persa contro i rivali del Chelsea, allora allenati da Maurizio Sarri.
    Arsenal in crisi da anni: ultimo nelle prime tre giornate di Premier League
    Sono troppi gli errori che la squadra del nord di Londra ha accumulato in questi ultimi anni. E, quest’anno, per la prima volta, dopo 27 anni, i gunners si ritrovano fuori dalle coppe europee. Era dalla stagione 1995/96 che l’Arsenal non partecipava a una competizione continentale. Allora, a seguito di un dodicesimo posto nella Premier League nella stagione 1994/95, i gunners non erano riusciti a qualificarsi per nessuna manifestazione internazionale. Ma, successivamente, l’Arsenal, riuscì sempre a trovare un posto in una rassegna continentale. Per otto anni, dalla stagione 1997/98 alla stagione 2004/05, gli uomini alla guida di Arsène Wenger si stagliarono nelle prime due posizioni della Premier League e, poi, per undici anni, non andarono mai oltre al quarto posto, riuscendo sempre a partecipare alla Champions League. Ora, invece, i tempi sono cambiati e i gunners, dopo l’ottavo posto della scorsa stagione, hanno subito l’onta di restare fuori dall’Europa.
    I tifosi dei gunners incolpano la società
    Per i fan dell’Arsenal la crisi dei gunners ha un cognome: la famiglia Kroenke. Dicono loro: “la colpa è dei Kroenke. Sia il padre Stan che il figlio Josh se ne fregano dell’Arsenal. Il Presidente, Stan Kroenke, è distante dalla società e il figlio Josh è un vero incompetente che fa solo investire male i soldi al padre!”. Questa stagione 2021/22, l’Arsenal ha spesso ben 166 milioni di euro per comprare giocatori che paiono di livello normale: Nuno Tavares (centrocampista centrale Benfica, 8 mln). Sambi Lokonga (centrale Anderlecht, 17,50 mln di euro). Ben White (centrale di difesa Brighton, 58,50 mln). Martin Odegaard (trequartista Real Madrid, 35 mln). Aaron Ramsdale (portiere Sheffield Utd, 28 mln). Takehiro Tomyasu (difensore Bologna, 18,50). A pensare che in passato l’Arsenal ha avuto fior di giocatori, questi nomi fanno rabbrividire i tifosi dei gunners. In rosa ci sono ancora i Pierre-Emerick Aubemeyang, gli Alexandre Lacazette, Granith Xhaka, ma siamo distanti anni luce dai tempi dei Tony Admas, Martin Keown, Dennis Bergkamp, Freddie Ljungberg, Marc Overmars, Robert Pires, Soul Campbell, David Seaman, Patrick Vieira, Thierry Henry…
    La perdita di David Dein, primo allarme per il club del Nord di Londra
    quando nel 2007, all’Arsenal, è andato via l’ex Vice Presidente David Dein, il club del nord di Londra ha perso la sua bussola. Arsène Wenger, dopo l’uscita di Dein, restò comunque per altre undici stagioni in carica ai gunners, ma il club del nord di Londra non riuscì più a ripercorrere quei fasti di fine, inizio millennio. Da allora più nessun titolo della Premier League, molte apparizioni in Champions, ma a parte la semifinale della stagione 2008/09, più nessun traguardo di rilievo. Era l’Arsenal dei Robin Van Persie, dei Cesc Fàbregas, dei Nasri, Adebayor e Rosický. In quella stagione 2008/09, l’Arsenal diede l’incarico di amministratore delegato ad Ivan Gazidis. L’attuale direttore generale del Milan restò in sella ai gunners fino alla stagione 2018, quando anche Arsène Wenger lasciò la panchina della squadra londinese. La proprietà dell’Arsenal è ben diversa da quella di altri club del calcio inglese, il club è di proprietà di una società madre: l’Arsenal Holdings plc. Storicamente, il club è stata di proprietà dei discendenti delle famiglie Bracewell-Smith e Hill-Wood. Dal 2008 l’Arsenal Holdings pls invece è diventata di proprietà dell’americano Stan Kroenke.
    Da https://sport.periodicodaily.com/
     
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    "History Man"

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    Tutte cose giuste, non c'è molto da aggiungere, non so come e quando si riuscirà ad uscire da questa situazione, la premier league è sempre più competitiva e per entrare nella top four serve ben più di quello che stanno mettendo in campo

    A giudicare dall'età media dei novi acquisti l'impressione è che si punti al futuro, ma nel presente non si può continuare a fare pena come in questi ultimi tempi, per come la vedo io serve un allenatore capace che abbia voglia di prendere in mano il progetto e che assieme alla società trovi il modo di portarlo avanti migliorandolo dove serve, ma non è semplice
     
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    Ormai la rosa, fino a gennaio, è quella definitiva, e nel bene e nel male questa ci dobbiamo tenere. Come avete già detto in tanti, una parte rilevante della squadra è, almeno in teoria, di buona prospettiva, e inoltre è quella che Arteta aveva in mente (o quasi).

    Detto questo, prendo in prestito una frase un po' inflazionata e dico che il nostro campionato inizia domani. Non mi faccio illusioni su difficilissime qualificazioni a qualsivoglia coppa europea, ma, almeno nell'immediato, malgrado la situazione di emergenza a livello di infortuni, la pausa dovrebbe averci giovato: ora dobbiamo lasciarci alle spalle il tremendo inizio di campionato, in verità oggettivamente proibitivo (Brentford a parte), anche se le brutte figure già non sono mancate...

    Ora vado al punto. Dopo quasi due anni alla guida dell'Arsenal, Arteta è chiamato a dare delle risposte. In effetti di alibi l'allenatore ne ha avuti, ma questo sarà il periodo della verità. Si può parlare di società assente, di scelte manageriali insulse, di una squadra senza personalità e con qualità mediocri, ma su un aspetto io esprimerò il mio giudizio SOLO sul mister: fare delle scelte e mantenerle. Basta cambiare schema ad ogni partita, basta ruotare i giocatori come una girandola, basta lasciare l'Arsenal senza uno straccio di gioco definito. In questo momento è fondamentale non solo scegliere come scendere in campo, e su quali giocatori fare affidamento, ma ancor di più essere coerenti con se stessi (e col proprio credo): in passato Mikel sembrava aver trovato la via giusta, ma poi è sempre tornato sui suoi passi e adesso, più che lo zero in classifica, mi preoccupa che non sappiamo chi siamo.

    Ma spero di avere qualche piccola certezza già da domani.
     
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    https://www.ultimouomo.com/cosa-sta-succed...-league-arteta/
     
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