Fair play finanziario

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  1. Mc Furo
     
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    Ciao a tutti, che ne dite di parlare di questo argomento?
    Penso questo :
    1)Paris Saint germain fuori dalla Champions tra un anno
    2) Manchester city anche
    3) Chelsea anche

    4)Barcellona e Real addirittura devon ringraziare la Bance centrale europea che ha finanziato le banche spagnole,che finanziano questi due club,se no sarebbero fallite sia le banche sia questi due dream team.

    Con il fair play finanziario le squadre potranno spendere una cifra non superiore a ciò che hanno incassato da merchandising,sponsor,eventi,diritti tv,biglietti stadio.
    Sicuramente saranno avvantaggiate le società con gli stadi di proprietà le quali potranno avere più introiti rispetto alle altre.

    Ho letto un articolo un anno fa,che diceva che in Europa il modello da seguire è l'Arsenal

    Il Milan ha dovuto cedere Ibra e Silva poichè tra un anno squadre come il Psg non avrebbero potuto spender quei soldi,quindi secondo me il Milan ha fatto bene e secondo me dovrà fare come l'Arsenal o l'Udinese : seguire giovani talenti e venderli con una plusvalenza

    :crest:
    In Gran Bretagna quali sono i club più a rischio debiti?e quali se la passano meglio?
     
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    https://italiangooners.forumfree.it/?t=57854976
     
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    Attenzione quando si sparla del Barcellona ripetendo a pappagallo quanto scrive la stampa italiana, notoriamente disinformata.
    Se si apre una discussione, il minimo che si richiede è informarsi a fondo.

    Cosa avrebbero in comune Barça e Real?

    ll Real persegue da sempre la filosofia dei galacticos ed è stato costretto a svendere i gioielli di famiglia per sopravvivere (http://www.videogame.it/forum/t/123271/anc...ativamente.html).

    Il Barça, è vero, ha un grosso deficit momentaneo determinato da alcuni acquisti sbagliati a peso d'oro, tipo Ibrahimovic (un clamoroso errore di Pep Guardiola, uno dei pochi, lo scambio con Eto'o) , ma vivaddio, ha anche 200 mila soci che ogni anno pagano la quota di iscrizione, uno stadio da 120 mila posti di proprietà, una cittadella di proprietà utilizzata come centro di allenamento e residenza dei giocatori giovani (la mitica Masia) e una squadra che ha vinto rutto con 8-9 giocatori su 11 provenienti dal vivaio, quindi altro che in regola con il fair play finanziario.

    Il nuovo presidente Sandro Rosell ha già corretto la rotta di eccessi di La Porta.
    Certo, il club sconta le difficoltà delle banche spagnole, ma è il club che al mondo ha - da sempre - la più profonda conoscenza calcistica (tutti gli allenatori delle giovanili potrebbero allenare in Liga tanto sono bravi) e il vivaio migliore, saccheggiato da tutti, Arsenal compreso.

    L'Arsenal ha una politica finanziaria molto saggia, una delle migliori, ma fino a 5 anni fa non aveva nemmeno un vivaio, la politica era quella di prendere i migliori giovani delle varie squadre europee offrendo di più di quanto potevano permettersi i vari Cannes, Auxerre, Feyenoord, Southampton, e simili. Squadre che vivono sul vivaio, che spendono un sacco di soldi per allevare i giocatori, garantirgli un'istruzione, spesso mantenere la loro famiglia e poi si vedono depredati di questo "tesoro" per una pipa di tabacco.
    Questo lo trovate bello / giusto / morale?
    Io no.

    Insomma, piano con le esagerazioni, e un pò di equilibrio e di rispetto per una squadra che con i giocatori del vivaio ha fatto la storia del calcio.
     
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  4. Celletta
     
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    Qui riporto un articolo molto utile per quanto riguardo il Fair play finanziario dove ha già fatto una vittima...il Besiktas. La fonte è SPORTMEDIASET:

    Mentre Milan e Inter hanno chiuso i rubinetti, e come loro diversi club in Europa, qualche società (vedi Psg) continuano a spendere cifre enormi. Ma non c'era il Fair Play Finanziario? Questa è la domanda che si pongono i tifosi e per trovare una risposta SportMediaset.it ha intervistato in esclusiva Paolo Ciabattini, autore del libro "Vincere col Fair Play Finanzario". "Con queste spese Psg e City rischiano l'esclusione dall'Europa nel 2014/15".

    Per i tifosi e i profani, ci spiega in poche parole cos'è il Fair Play finanziario?
    "E' un sistema normativo che impone ai club un comportamento equo, corretto e leale dal punto di vista economico finanziario e contabile. Sono cento pagine di normativa che impongono: che i costi non superino la massimo deviazione consentita rispetto ai ricavi e che i debiti vengano pagati puntualmente".

    Chi riguarderanno queste due regole?
    "La prima (costi-ricavi) impatterà sulle strategie dei top club che spesso chiudono il bilancio con grandi perdite. Ci sarà un primo periodo di monitoraggio (2011-13) e le perdite consentite saranno di 45 milioni nel biennio. A partire dal 2018/19 andrà a regime la normativa su monitoraggio triennale con deviazione consentita a 30 milioni. La seconda (debiti) invece riguarda club medio piccoli che non hanno il mecenate di turno o che non ottengono con facilità credito dalle banche come le spagnole. Mentre la prima sarà riflessa a partire dal 2014/15, la seconda è già attiva. Besiktas e Paok Salonicco sono le prime vittime e sono state escluse dalle coppe per la qualificazione nei prossimi cinque anni (quando si qualificheranno la prima volta nei prossimi cinque, saranno esclusi ndr)"

    Allora come è possibile che il Paris Saint Germain investa certe cifre con facilità?
    "Semplicemente rischia. Nel 2011 il Psg ha chiuso il bilancio in pareggio mentre, pur non avendo dati ufficiali, è facile pensare che quello del 2012 verrà chiuso con una perdita pesante. Non ha problemi in termini economici perché i proprietari sono molto ricchi ma li avrà sicuramente rispetto al Fair Play Finanziario. Gli introiti della Champions League non basteranno a farli rientrare nella massima perdita consentita".

    Ma rischia qualcosa o basta che paghi lo sceicco alla fine?
    "No, non basta assolutamente. Il ruolo del mecenate verrà molto ridimensionato in termini di copertura delle perdite e si limiterà alla massima deviazione consentita dal FPF. Potrà continuare a investire soldi a volontà finanziando infrastrutture che generano aumento del fatturato in seguito. Chi non rispetta la normativa comunque rischia seriamente l'esclusione dalle competizione europee. Con queste cifre in giro, a oggi, il Psg nel 2014/15 sarà escluso dalle competizione europee".

    Il Milan con questo incasso si mette a posto o serve solo per coprire le perdite?
    "Ai fini del Fair Play finanziario avrebbero potuto aspettare un anno ma le occasioni vanno prese al volo. Il Milan ha chiuso il bilancio 2011 con 67 milioni di perdita. Con Ibra e Thiago ci sarà una plusvalenza di 40 milioni di euro e un risparmio di circa 36 milioni a stagione, anche se nel 2012 vanno contati solo 5,5 mesi di stipendio. Semplificando le voci nel 2012 potremo avere un bilancio così: 20 milioni di risparmio sui contratti non rinnovati; 7/8 milioni di costo di stipendio e ammortamento dei nuovi arrivati; 23 milioni di plusvalenza del 2011; 40 milioni derivanti dalla cessione di Ibra e Thiago e 17 milioni di risparmio dallo stipendio. Totale circa 20 milioni di perdita più quelli spesi per rinforzarsi".
    "C'è una clausola che permette però di dedurre il costo degli stipendi dei contratti firmati prima del 1 giugno 2010 soltanto in riferimento al bilancio 2012. Quindi ai fini del Fair Play finanziario, i possibili 40 milioni di euro di perdita al dicembre 2012 sarebbero completamente compensati dalla clausola degli stipendi. Si tratterebbe quindi soltanto di limitare a 45 milioni la perdita dell’esercizio 2013".

    Il City, le spagnole, il Psg... c'è qualche big che rischia qualcosa nell'immediato futuro?
    "Il Manchester City che nel 2011 ha fatto registrare una perdita di 225 milioni di euro, incrementerà di molto il fatturato nel 2012 e nel 2013. Questo però non gli permetterà di rientrare all'interno dei parametri e la perdita del biennio sarà superiore ai 45 milioni consentiti. Il Psg con queste operazioni di mercato sarà molto fuori dai parametri, mentre Real e Barça al momento non hanno grossi problemi perché hanno il fatturato in crescita e i costi contenuti".

    E le italiane?
    "Del Milan abbiamo detto, mentre l'Inter sta cercando di compiere una clamorosa rimonta iniziata nel 2007 quando accumulava 216 milioni di euro di perdita. La cessione di Sneijder aiuterebbe molto in questo senso. Le inglesi invece beneficeranno del nuovo contratto televisivo (3,5 milioni di sterline all'anno) che porterà un aumento ai club di 30-50 milioni di euro. Questo impatto più la vittoria della Champions salverà il Chelsea".

    Quindi a oggi Psg, Manchester City e le altre, cosa rischiano seriamente?
    "Le sanzioni rispetto al periodo 2011-13 andranno dalla riduzione dei premi UEFA al blocco del mercato calciatori fino all'esclusione dalle coppe europee per uno o due anni. Dipenderà dallo scostamento rispetto alle perdite consentite".

    Però Milan e Inter hanno chiuso i rubinetti, la Juventus no. Basta lo stadio?
    "No lo stadio nel 2011 ha generato 11 milioni di ricavi, nel 2012 arriverà sui 30/35 che però non bastano a coprire gli investimenti. La Juve fa affidamento sui ricavi della Champions, dallo stadio (aumento dei prezzi) e dal nuovo sponsor. Per acquistare un top player e restare nei parametri dovranno cedere gli esuberi con la minore minusvalenza possibile, non come Elia (2,2 milioni di perdita). Il bilancio 2012 sarà chiuso con 65 milioni di perdita però facendo bene la prossima stagione dovrebbe rientrare nei parametri senza problemi".

    E' possibile che il FPF sia stato utilizzato come una scusa per non spendere? O non possono spendere?
    "Non possono e se non ci fosse stato non avrebbero voluto. Del resto è una normativa chiesta dagli stessi mecenati stufi di dover sempre ripianare perdite. E' stato deciso nel 2007 dalla UEFA insieme ai top club rappresentativi. E' una normativa assolutamente necessaria per salvaguardare il calcio nel medio periodo e salvare i club dal fallimento. Il punto è che nel 2007 gli sceicchi non c'erano ancora... Ma per fortuna che 5-6 squadre spendono per tutti. Stanno, senza volerlo, salvando gran parte delle società che a oggi non rientrerebbero nella normativa"
     
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  5. Mc Furo
     
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    Wolf io penso che il barcellona abbia una grande cantera.E che abbia segnato la storia del calcio più del Milan.

    Ma dovrebbero ridimensionarsi perchè gli stipendi sono altissimi e vaglielo a spiegare ai lavoratori che prendon 1000 euro al mese o ai milioni di disoccupati spagnoli,un atteggiamento cosi.

    E anche loro ,come il Real Madrid , hanno prestiti da Bankia,che è stata salvata dalla Bce.

    Penso di essere molto competente in materia poichè ho una laurea in questo,e per quanto mi riguarda ,chi si comporta cosi,non è molto corretto.
    Cosa spinge a dare a questi giocatori ,stipendi cosi alti non lo so.

    Inoltre non trovo per nulla corretto che le italiane hanno un imposizione fiscale mentre le spagnole la metà.questo per me è doping finanziario a tutti gli effetti
    I

    Cioè Bankia salva la Serie A spagnola con i suoi prestiti, ma non presta nulla alle persone in super difficoltà economica.
    Bel comportamento!
    Il Bayern Monaco che ha i conti in regola,fa bene a lamentarsi,l'Arsenal dovrebbe farlo!
    Tutti coloro che hanno i conti in ordine dovrebbero scioperare contro questi "dream team"indebitati
     
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    Proprio perchè continui a sbandierare i tuoi titoli accademici e la tua speciale competenza mi aspettavo un commento più approfondito di un ragionamento da bar.

    Mettere sullo stesso piano Barcellona e Madrid è una cosa priva di senso, visto che il Barcellona ha un patrimonio dieci volte più capiente dei debiti.

    Anche sugli stipendi sei poco informato.
    I grandi calciatori hanno stipendi altissimi dappertutto, ma il Barcellona (che interpreta da una parte l'orgoglio nazionalistico catalano [cantera] e dall'altra lo spirito mercantile della borghesia catalana [Maradona Ronaldo Rivaldo Ronaldinho Cruyff]) ha prima di tutto un'etica che la porta pagare tanto i campionissimi ma il giusto i ragazzi della cantera che devono sentire, come prima cosa, l'amore per la maglia.
    Vedi infatti che nei primi 10 giocatori più pagati del mondo c'è (o c'era uno o due anni fa) solo 1 del Barcellona, e solo 3 nei primi venti, e parliamo del Barcellona che ha vinto tutto. Xavi poi è 16° e Iniesta addirittura solo 17°, una posizione certamente non confacente al loro valore reale. Non è quindi il Barcellona la pietra dello scandalo. Non la prima, almeno.
    in realtà il dissesto è dovuto principalmente alle follie finanziarie della gestione Laporta, che per fortuna Rosell sta correggendo.

    Detto questo sono d'accordo anch'io sul fatto di abbassare gli stipendi e sul fair play finanziario. Ma questo riguarda in primis i club inglesi, molti dei quali, United, City, Liverpool, Chelsea, sono tenuti in vita perchè generosi magnati araboamericani hanno preso in leasing i debiti che lasceranno, aumentati, quando si stancheranno del giocattolino. In confronto le gestioni democratiche di Barcellona e del Madrid, che eleggono i presidenti che spendono i soldi dei soci, sono un modello.
    Noi tutti abbiamo il mito dell'Inghilterra, ma non facciamo finta di non accorgerci che il declino dell'old footie è cominciato proprio nel nostro Paese del cuore, con l'avvento, nel 1992 della Premier League e con lo strapotere dei diritti televisivi, bisogna essere onesti.

    il fair play finanziario, poi, per essere completo deve prevedere un meccanismo per cui i club più grandi non possono depredare i vivai di quelli medio piccoli pagando le giovani promesse un tozzo di pane, sennò è una presa per il culo.

    Infine, trovo un pò miope il discorso relativo al doping finanziario spagnolo che spesso i club italiani lamentano senza rendersi conto che questo non è un aspetto del mondo sportivo, ma solo lo specchio, la ricaduta sullo sport, del fatto che in Europa non c'è una legislazione fiscale uniforme.
    Anche gli architetti, gli idraulici, gli insegnanti, le società di capitali, pagano tasse diverse a seconda dei Paesi dove operano. Eppure la CGCE finora non ha mai considerato questa come una distorsione della concorrenza, anzi ha detto che è lecito costituire una società di capitali - anche non operativa - nel luogo dove c'è la legislazione fiscale più favorevole (CGCE, Centros, di cui consiglio la lettura perchè semplice e molto istruttiva di come ragiona l'Europa: www.economia.univr.it/fol/main?ent=...atdid822509.htm).
    E invece io credo che possa anche esserlo, un problema per lo sport, ma è un problema che va affrontato in modo complessivo, non certo solo con riguardo a Barcellona e Real Madrid.
    Ed è un problema che non può essere risolto dagli organismi sportivi, ma solo dagli Stati muniti di sovranità, o dall'UE, se vorranno delegarle le competenze necessarie.

    Edited by Mister Wolf - 3/8/2012, 00:16
     
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  7. _Fabio_78
     
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    CITAZIONE (Mister Wolf @ 2/8/2012, 18:07) 
    il fair play finanziario, poi, per essere completo deve prevedere un meccanismo per cui i club più grandi non possono depredare i vivai di quelli medio piccoli pagando le giovani promesse un tozzo di pane, sennò è una presa per il culo.

    Questo a mio avviso è un punto cruciale, e spero davvero che quando o se entrerà in vigore il fair play finanziario, venga fatto qualcosa per evitare ciò di cui parli, altrimenti sarebbe una situazione ancor più odiosa di quella attuale.
     
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    CITAZIONE (Mister Wolf @ 2/8/2012, 18:07) 
    Infine, trovo un pò miope il discorso relativo al doping finanziario spagnolo che spesso i club italiani lamentano senza rendersi conto che questo non è un aspetto del mondo sportivo, ma solo lo specchio, la ricaduta sullo sport, del fatto che in Europa non c'è una legislazione fiscale uniforme.
    Anche gli architetti, gli idraulici, gli insegnanti, le società di capitali, pagano tasse diverse a seconda dei Paesi dove operano. Eppure la CGCE finora non ha mai considerato questa come una distorsione della concorrenza, anzi ha detto che è lecito costituire una società di capitali - anche non operativa - nel luogo dove c'è la legislazione fiscale più favorevole (CGCE, Centros, che consiglio la lettura perchè semplice e molto istruttiva di come ragiona l'Europa: www.economia.univr.it/fol/main?ent=...atdid822509.htm).
    E invece io credo che possa anche esserlo, un problema per lo sport, ma è un problema che va affrontato in modo complessivo, non certo solo con riguardo a Barcellona e Real Madrid.
    Ed è un problema che non può essere risolto dagli organismi sportivi, ma solo dagli Stati muniti di sovranità, o dall'UE, se vorranno delegarle le competenze necessarie.

    Eh già, ma qui si apre un discorso alquanto lungo e complicato. L'Europa non è e, forse, non sarà mai un vero e proprio stato federale. Non siamo gli Stati Uniti, le nostre culture sono troppo differenti e radicate per poter aspirare ad una situazione tipo USA. Ed i vertici dell'Europa stessa se ne rendono conto, basti vedere l'enorme passo indietro che è stato fatto quando si parlava di Costituzione europea, bandiera ed, addirittura, inno dell'UE per poi, invece, approdare al trattato odierno. Io credo che, così come siamo, non abbiamo futuro... o ci si mette in testa che siamo cittadini europei o ognuno si riprenda la sua piena sovranità e si occupi delle proprie problematiche.

    OT a parte, il fair play finanziario come idea è pure buona, ma io vorrei vedere nel concreto come verrà realizzata. Come si è detto i punti su cui mettere le mani sono molti, a partire dai debiti ovviamente, ma se si lasciano per strada cose tipo questa dei vivai è tutto inutile. Ma c'è già una bozza di testo normativo che si può consultare?
     
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  9. Mc Furo
     
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    CITAZIONE (Mister Wolf @ 2/8/2012, 18:07) 
    Proprio perchè continui a sbandierare i tuoi titoli accademici e la tua speciale competenza mi aspettavo un commento più approfondito di un ragionamento da bar.


    Detto questo sono d'accordo anch'io sul fatto di abbassare gli stipendi e sul fair play finanziario. Ma questo riguarda in primis i club inglesi, molti dei quali, United, City, Liverpool, Chelsea, sono tenuti in vita perchè generosi magnati araboamericani hanno preso in leasing i debiti che lasceranno, aumentati, quando si stancheranno del giocattolino. In confronto le gestioni democratiche di Barcellona e del Madrid, che eleggono i presidenti che spendono i soldi dei soci, sono un modello.

    il fair play finanziario, poi, per essere completo deve prevedere un meccanismo per cui i club più grandi non possono depredare i vivai di quelli medio piccoli pagando le giovani promesse un tozzo di pane, sennò è una presa per il culo.

    Infine, trovo un pò miope il discorso relativo al doping finanziario spagnolo che spesso i club italiani lamentano senza rendersi conto che questo non è un aspetto del mondo sportivo, ma solo lo specchio, la ricaduta sullo sport, del fatto che in Europa non c'è una legislazione fiscale uniforme.

    Discorso da bar,prima di tutto non mi conosci quindi non giudicare,per educazione.
    Secondo i discorsi da bar ne sento tanti in televisione,i vari Pompilio e company sono persone da bar,e se metti qualsiasi persona di buon senso al loro posto,sono dei premi nobel rispetto a loro.

    Per quanto mi riguarda il Real non è un modello da seguire assolutamente,ma neanche le inglesi che sperperano soldi per cartellini e stipendi,riempiendosi di debiti.I manager di quelle squadre son persone da bar,non io che dico che gli stipendi sono da abbassare.Anche gli stipendi han raggiunto livelli scandalosi!Bisogna fare come in Usa dove c'è il salary cup.

    Che le tasse italiane siano al 50% e in Spagna al 25% è un dato di fatto,quindi sia nell'acquisto dei giocatori,che per gli stipendi i giocatori se possono scegliere,vanno la a giocare e non in Italia.
    Detto questo vedendo quanto siano fatiscenti però gli stadi nostri e loro,e quanto sia fatiscente il livello ,da loro un campionato a 2 squadre,il nostro senza più campioni,beh a questo punto se io fossi un campione andrei o in Premier o in Germania.

    I club più piccoli se hanno un talento se lo tengono,oppure alzano il prezzo del cartellino ,anche li non vedo problemi,non penso saranno ceduti a due lire
     
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    Non ho assolutamente giudicato te ma il tuo discorso.
    Se partecipi ad un forum non puoi certo pretendere che le tue opinioni non vengano giudicate.

    Detto questo, e detto anche che su alcune cose di principio sono d'accordo con te, mi pare che tu non abbia colto, o forse nemmeno capito, i punti che avevo sottoposto alla tua attenzione, che sono:
    - non è il Barcellona la pietra dello scandalo, ma le principali squadre inglesi tranne l'Arsenal (e il Madrid);
    - la Liga è un campionato noioso al vertice, forse, ma molto bello, con giocatori bravi, bel gioco e stadi pieni (infatti le spagnole vincono poi in Europa);
    - il problema della tassazione degli stipendi dei calciatori attiene alla sovranità degli Stati sulla fiscalità e non è certo risolvibile in sede sportiva e comunque è generale (anche un architetto, allora, può dire che la concorrenza è falsata se in un altro Paese un collega paga meno tasse di lui e quindi può proporre un progetto a prezzi più bassi);
    - quello che dici sui giovani calciatori è destituito di ogni fondamento, per due ordini di motivi: primo, di fronte a offerte importanti dei club più grandi, i club mediopiccoli non hanno certo la capacità economica di pareggiarle (però intanto hanno cresciuto il giocatore) e questo è ingiusto allo STESSO MODO per cui non è giusto indebitarsi per pagare stipendi astronomici, perchè il potere economico prevale sul fattore sportivo; ma soprattutto, le normative FIFA vietano di vendere il cartellino dei giocatori a seconda dei casi under 18 o under 16, sicchè le società finiscono per mettersi d'accordo su un indennizzo che è quasi sempre irrisorio e i club mediopiccoli devono lasciar partire i giovani che hanno allevato per una pipa di tabacco. Nelle maglie larghe di questa regolamentazione i club inglesi praticano un vero e proprio, e secondo me inaccettabile, saccheggio: http://www.ilcalcioillustrato.it/index.php...nt01returnid=79
     
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  11. Mc Furo
     
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    ok ma ci sono modi e modi di parlare.
    A me leggere che dico cose da bar,non mi va.E non mi permetterei mai di dirlo a te.
    Il barcellona non è il club dello scandalo,ce ne sono tanti di peggiori,ma non è di certo sano come club,detto questo se vende i suoi top player,nel giro di un giorno sistema il suo bilancio =)
    Sulla tassazione italiana vs spagna,sono i dirigenti tipo galliani che si lamentano.A me la vita non me la cambiano ;)

    Sui giovani boh..io ho giocato per anni nel Pavia calcio,e su di me e tanti altri non ci han messo mai un euro,anzi...ero io a pagare la quota di iscrizione,fino alla juniores (poi sono andato via finalmente).come me anche altri giocatori,direi che il Pavia ci ha solo guadagnato!Come tutti i club del resto,fino la beretti non giochi gratis.
    Secondo me comprare i giocatori under 18 è uno scandalo,i ragazzi fino a 17 anni dovrebbero pensare solo a divertirsi e non dovrebbero essere merce di scambio,diverso è il discorso tra i 18 e i 21 anni , li si ok è giusto che si spenda e se uno vale è giusto che si spendano dei soldi,e il Pavia calcio di turno ci guadagna,perchè collegandomi al discorso di prima,non è che ha spese per mantener un giocatore.
    Boh poi magari è un discorso diverso per i top club,che prendon i bambini dal sudamerica e che portano in europa anche i genitori e li mantengono,ma non penso si arrivi davvero a questi livelli

    A livelli dove un club cresce un giocatore e lo mantiene e paga gli studi,la casa a lui e genitori...e poi se lo vende a poco ci smena...non penso ci siano casi del genere soprattutto nei club medio piccoli
     
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    CITAZIONE (Mc Furo @ 3/8/2012, 01:50) 
    ok ma ci sono modi e modi di parlare.

    Questo dipende sempre inevitabilmente dal modo in cui uno si pone.

    Per il resto, il tuo Pavia evidentemente non fa testo, probabilmente quella è una società dove ai giovani viene semplicemente data l'opportunità di giocare, i club da dove i giovani vengono prelevati dalle grandi d'Europa, invece, quelli specializzati nei vivai, non si limitano a far giocare in giovani ma li formano, investendoci molto, a partire dall'istruzione. E' per questo che è necessario trovare una soluzione anche a questo problema, altrimenti i vivai moriranno.
     
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  13. Mc Furo
     
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    Bisognerà mettere sicuramente delle regole per tutelare quei club che investon di piu nel settore giovanile.
    Però di ingiustizie nel mondo ce ne son troppo,chi si laurea,ha un master e poi viene preso per anni a fare stage gratuiti..Allora anche per i laureati con master ,per i soldi spesi per gli studi,dovrebbero esserci lavori garantiti a 1500 euro al mese per recuperar le spese realizzate,ma non è cosi ahahah
     
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  14. _Fabio_78
     
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    Io ho il timore, per non dire la certezza, che qualora venisse introdotto, il tanto decantato fair play finanziario si risolverebbe in un generico gioco di incassi/possibilità di spesa. Per quanto riguarda le tutele sui vivai, ho poche speranze.
     
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    Il rischio che intravedo io è che si faccia risultare che una società controllata dalla proprietà sponsorizzi la società per una cifra esorbitante, questo vanificherebbe tutti gli sforzi.
     
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16 replies since 2/8/2012, 00:15   259 views
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