Posts written by Conor Pnefc Adam

  1. .
    Qualche faccia nota :woot:
    Grande Jek!!!!
  2. .
    Torno per un saluto a tutti i Gooners e per complimentarmi per la conquista dell'accesso alla Finale!!
  3. .
    complimenti, ma che rabbia, eravamo vicinissimi all'impresa!
    Sono orgoglioso per quanto fatto dal PNE, usciamo a testa altissima!!
  4. .
    Questa la formazione del PNE

    Maxwell, Vermijl, Clarke, Huntington, Cunningham, Gallagher, Pearson, Johnson, McGeady, Robinson and Hugill.

    subs : Lindegaard, Spurr, Browne, Pringle, Horgan, Doyle and Makienok.

    E' la migliore che possiamo schierare, in difesa Huntington sostituisce Wright che ieri è andato al Bristol City, in attacco c'è Hugill e non Makienok, schierato titolare nelle ultime partite.
    Il giocatore forse più conosciuto, Beckford, è assente per squalifica, ma per come sta giocando in questa stagione non è un'assenza pesante per noi, anzi, non sarebbe stato certamente titolare :)

    Enjoy the game!
  5. .
    Vada come vada, a me basta vedere la mia squadra che lotta e da l'anima per ottenere il massimo, poi se si perde, come probabilmente sarà, sarò comunque contento :)
  6. .
    Ragazzi, torno qui in totale amicizia per condividere con voi l'attesa per questa grande partita, partita storica per noi del PNE, probabilmente non per i Gunners, ma credo sia comunque una partita importante anche per voi.
    Vi consiglio soltanto di non sottovalutare l'impegno perchè noi siamo carichissimi e non vediamo l'ora di affrontare l'Arsenal ed i suoi grandi campioni!
    E vi ricordo che prima dell'Arsenal, già nel 1889, gli Invincibili sono stati proprio quelli del Preston North End ;)
    Altro ricorso storico è la stagione 1952-53 nella quale l'Arsenal si laureò Campione di Inghilterra soltanto grazie alla media gol dopo un'appassionante corsa al Titolo proprio con il PNE del leggendario Sir Tom Finney.
    L'ultima partita tra le due squadre risale al 4 gennaio 1999, era anche in quel caso Terzo turno di FA Cup ed a Deepdale i Gunners si imposero per 2-4 in rimonta con i gol di Boa Morte, Petit (2) e Overmars dopo che Kurt Nogan aveva portato il Norh End sul 2-0.
    Buona partita a tutti, appuntamento alle 18.30 italiane! :)

    Ah.. e chi mi conosce personalmente... sa bene quanto sia particolare per me questa partita!!
    Un saluto a tutti :)
  7. .
    I Mondiali di Calcio vennero disputati per la prima volta nel 1930 in Uruguay ripetendosi poi ogni quattro anni, ad eccezione del 1942 e del 1946 a causa della Seconda Guerra Mondiale, giungendo alla loro 20° Edizione proprio quest'anno, nel 2014, in Brasile.
    L'Inghilterra non partecipò però alle prime tre edizioni giocate, appunto, in Uruguay nel 1930, in Italia nel 1934 ed in Francia nel 1938 esordendo così soltanto nel 1950 in Brasile e giocando 13 volte la Coppa del Mondo, 14 se si comprende anche quella che inizierà tra pochi giorni ed escludendo le edizioni del 1974, del 1978 e del 1994 nelle quali gli Inglesi non si qualificarono.
    La Nazionale Inglese ha conquistato nel 1966 la sua unica Coppa del Mondo nel corso dei Mondiali giocati proprio in Inghilterra sconfiggendo nella Finale giocata a Wembley il 30 luglio la Germania con il risultato di 4-2 dopo i tempi supplementari e non ha mai raggiunto in altre occasione la Finale ottenendo come miglior risultato, escludendo ovviamente quell'edizione, soltanto un quarto posto nel 1990 in Italia.
    L'Inghilterra, nonostante la grande tradizione calcistica e le ottime strutture di cui ha sempre disposto, ha avuto l'onore di ospitare i Mondiali soltanto nel 1966, a differenza di Italia, Germania, Francia e Brasile che hanno avuto questo privilegio due volte ciascuna.
    Le Nazionali che hanno conquistato la Coppa del Mondo sono, appunto, Inghilterra nel 1966, Uruguay, due volte, nel 1930 e nel 1950, Italia, quattro volte, nel 1934, 1938, 1982 e nel 2006, Brasile, cinque volte, nel 1958, 1962, 1970, 1994 e nel 2002, la Germania (Ovest), tre volte, nel 1954, 1974 e nel 1990, l'Argentina, due volte, nel 1978 e nel 1986, la Francia nel 1998 e la Spagna nel 2010.


    Il primo Mondiale disputato, come detto, fu quello del 1930 che si giocò in Uruguay dal 13 luglio al 30 luglio e che vide scontrarsi tredici squadre in tre diversi stadi situati nella città di Montevideo.

    La prima squadra a laurearsi Campione del Mondo fu proprio l'Uruguay, Paese organizzatore della Manifestazione, che sconfisse nella Finale giocata il 30 luglio allo Stadio del Centenario di Montevideo l'Argentina con il risultato di 4-2 grazie ai gol di Dorado, Cea, Iriarte e Castro.


     photo 260px-Uruguay1930_zps8a8d7f69.jpg

    Quattro anni dopo, nel 1934, si giocò in Italia dal 27 maggio al 10 giugno in otto città, Roma, Firenze, Torino, Milano, Napoli, Bologna, Genova, Trieste ed in altrettanti stadi con 16 squadre partecipanti.


    Come nel 1930 anche in questa Edizione fu la Nazione organizzatrice, in questo caso l'Italia, a conquistare la cosiddetta Coppa Rimet.
    Gli Italiani sconfissero nella Finale giocata il 10 giugno allo Stadio Nazionale del P.N.F. di Roma la Cecoslovacchia con il risultato di 2-1con i gol di Orsi e Schiavio che negli ultimi cinque minuti di partita ribaltarono la partita a loro favore dopo l'iniziale gol di Puc realizzato al 76°.


     photo 1934_zpsc9cc6131.jpg


    Nel 1938 i Mondiali si disputarono in Francia dal 4 giugno al 19 giugno, vi parteciparono 15 squadre e si giocò in nove città, Antibes, Bordeaux, Le Havre, Lilla, Marsiglia, Parigi, Reims, Strasburgo, Tolosa e dieci stadi.

    L'Italia si confermò Campione del Mondo, conquistando la sua seconda Coppa Rimet consecutiva, battendo nella Finale giocata il 19 giugno allo Stade Olympique Yves-du-Manoir l'Ungheria per 4-2 con le doppiette di Colaussi e Piola.


     photo italia1938_zpscc06f0e0.jpg


    Ma analizziamo le tredici partecipazioni da parte della Nazionale Inglese, i Tre Leoni, una Nazione che ha dato molto al football, una Nazione che ha creato il football, una Nazione con grandissima tradizione calcistica, ma che, come abbiamo potuto vedere, non ha ottenuto i successi che ci si sarebbe attesi nel corso di questo Torneo così importante a livello mondiale.

    Come già detto la prima partecipazione degli Inglesi avvenne nel 1950 in Brasile, era il primo Mondiale che si giocava dopo la lunga pausa di 12 anni dovuta alla Guerra.
    Il torneo, al quale parteciparono 13 Nazioni, si disputò tra il 24 giugno ed il 16 luglio 1950 in sei stadi diversi nelle città di Belo Horizonte, Curitiba, Porto Alegre, Rio de Janeiro e San Paolo.


    Trionfò l'Uruguay, già Campione nel 1930, nella Finale giocata al Maracanà di Rio de Janeiro proprio di fronte alla squadra di casa battendola per 2-1 con i gol di Schiaffino e Ghiggia.
    Fu una delusione incredibile per il Popolo Brasiliano che vide con i propri occhi perdere il favoritissimo e fortissimo Brasile che, dopo la fase a gironi, aveva raggiunto la Finale sconfiggendo Svezia e Spagna con i risultati di 7-1 e 6-1, guidato da grandi campioni come Jair e Ademir, capocannoniere del Torneo con 9 gol realizzati.

     photo Urug1950_zpsfc8bd788.jpg


    L'Inghilterra, allenata da Walter Winterbottom, giocò tre partite nel Gruppo 2 ottenendo soltanto due punti, frutto di una vittoria e due sconfitte che gli impedirono di accedere alla Fase Finale del Torneo.
    La prima partita disputata dai Tre Leoni si giocò allo Stadio Mario Filho di Rio il 25 giugno e l'Inghilterra sconfisse per 2-0 il Cile grazie ai gol realizzati da Mortensen al 39° e da Mannion al 51°.
    Nelle successive due partite gli Inglesi vennero sconfitti per 1-0 prima dagli Stati Uniti il 29 giugno all'Estadio Independencia di Belo Horizonte, e poi dalla Spagna il 2 luglio ancora allo Stadio Mario Filho di Rio.
    Non fu quindi una partecipazione che regalò grandi soddisfazioni, ma resterà comunque nella storia come la prima di una lunga serie.
    Di quella Selezione facevano parte giocatori leggendari come Tom Finney, Billy Wright, Stan Mortensen, Stanley Matthews, John Milburn, giocatori che hanno fatto la storia del calcio inglese.


     photo 1950Eng_zps60472932.jpg


    Nel 1954 i Mondiali vennero organizzati in Svizzera, si giocarono in sei stadi ed in sei città, Basilea, Berna, Ginevra, Losanna,Lugano e Zurigo, tra il 16 giugno ed il 4 luglio e vi parteciparono 16 Nazionali.

    Fu la Germania Ovest a trionfare sconfiggendo nella Finale del 4 luglio giocata al Wankdorfstadion di Berna la fortissima Ungheria con il risultato di 3-2.
    Per i tedeschi fu il primo Titolo Mondiale, ma per molti quell'Ungheria resterà la squadra più forte di quella competizione guidata dal leggendario Puskas.


     photo germania_1954_zpsc9ba0df3.jpg

    L'Inghilterra ottenne l'accesso ai Quarti di Finale di quella competizione vincendo il proprio girone ottenendo 3 punti guadagnati grazie ad una vittoria e ad un pareggio.
    L'avventura degli Inglesi iniziò con uno spettacolare 4-4 contro il Belgio che si portò per primo in vantaggio dopo cinque minuti di gioco facendosi però rimontare dall'Inghilterra che riuscì a reagire con i gol di Broadis al 26° ed al 63° e di Lofthouse, stella del Bolton Wanderers, al 36° che portarono i Tre Leoni a condurre per 3-1. A questo punto, però, fu il Belgio a non darsi per vinto ed a rendersi protagonista di una contro rimonta che gli permise di portarsi sul 3-3 con i gol realizzati al 67° ed al 71°.
    Nei minuti finali di gioco però accadde qualcosa di ancora più incredibile con gli Inglesi che si riportarono in vantaggio al 91° ancora con Lofthouse, ma che poi, al 94°, si fecero di nuovo raggiungere dal Belgio che approfittò di un'autorete di Dickinson che fissò il risultato sul 4-4.
    Nella seconda partita disputata il 20 giugno l'Inghilterra ebbe la meglio sui padroni di casa della Svizzera sconfiggendoli per 2-0 sempre a Berna grazie ai gol di Mullen al 43° e di Wilshaw al 64°.

    Gli inglesi conquistarono così l'accesso ai Quarti di Finale, ma andò male ed arrivò una sconfitta per 4-2 rimediata contro l'Uruguay, squadra Campione del Mondo in carica, in una partita giocata il 26 giugno al St. Jakob di Basilea.
    L'Uruguay passò in vantaggio dopo soli cinque minuti di gioco con Borges, ma fu Nat Lofthouse a riportare la partita in parità al 16°.
    I sudamericani però si portarono sul 3-1 con i gol di Varela e Schiaffino, ma l'Inghilerra non si arrese e riuscì a riaprire il match al 67° grazie a Tom Finney, giocatore che in quello stesso anno aveva portato il suo Preston North End alla Finale di FA Cup poi persa contro il WBA.
    Ci pensò però Ambrois al 78° a chiudere la partita segnando il gol del definitivo 4-2.
    Terminò così l'avventura in Svizzera per la Nazionale Inglese guidata ancora da Walter Winterbottom e che schierava in campo giocatori come Billy Wright, Bobby Robson, Johnny Haynes, Tom Finney e Bobby Charlton.


     photo engteam1958_zpsdf9322bf.jpg

    Quattro anni dopo, nel 1962, l'Inghilterra viaggiò in Cile per la sua terza partecipazione ai Mondiali di calcio che si tennero tra il 30 maggio ed il 17 giugno in quattro stadi ubicati nelle città di Arica, Rancagua, Santiago del Cile,Viña del Mar.

    Furono sedici le squadre partecipanti ed a trionfare fu il Brasile che divenne così Campione del Mondo per la seconda volta guidato da giocatori sensazionali come Pelè, Djalma Santos, Didì, Vavà e Garrincha battendo in finale la Cecoslovacchia per 3-1.

     photo brazil-1962_zps4e25d17a.jpg


    L'Inghilterra, guidata per la terza volta consecutiva da Winterbottom, disputò un Mondiale positivo venendo eliminata ancora una volta ai Quarti di Finale e proprio da quel Brasile fortissimo.
    L'avventura in Cile iniziò però male con una sconfitta nella partita d'esordio, giocata il 31 maggio all'Estadio El Teniente di Rancagua contro l'Ungheria che si impose per 2-1; il gol degli inglesi, che valse il momentaneo pareggio, venne segnato su calcio di rigore da Flowers al 60°, ma soltanto un minuto più tardi i magiari si riportarono in vantaggio.
    Nella seconda partita, giocata il 2 giugno nello stesso stadio, i Tre Leoni sconfissero per 3-1 l'Argentina grazie ai gol di Flowes, ancora su calcio di rigore, Charlton e Greaves.
    Un pareggio per 0-0 nel match giocato sempre a Rancagua il 7 giugno contro la Bulgaria bastò agli inglesi per classificarsi secondi nel girone alle spalle dell'Ungheria ottenendo la qualificazione ai Quarti di Finale grazie alla miglior differenza reti rispetto all'Argentina.
    Ma il 10 giugno all'Estadio Sausalito di Vina del Mar l'Inghilterra dovette arrendersi di fronte ad un grande Brasile ed ai colpi di Vavà e Garrincha, autore di una doppietta, che si impose per 3-1.
    Il gol per la Nazionale Inglese venne siglato da Hitchens che al 38° pareggiò il gol iniziale di Garrincha.
    L'Inghilterra uscì a testa alta al cospetto dei futuri Campioni del Mondo, venendo eliminata per la seconda volta consecutiva dopo i Quarti di Finale.
    Di quella squadra facevano parte giocatori importanti come Jimmy Armfield, Bobby Robson, Ron Flowers, Jimmy Greaves, Johnny Haynes, Bobby Charlton, Bobby Moore, Roger Hunt.


     photo eng62_zps1643f867.jpg


    Arriviamo ora a raccontare l'edizione dei Mondiali del 1966 giocati in Inghilterra e vinti dalla Nazionale Inglese, una squadra che resterà per sempre nella leggenda, una squadra guidata da Alf Ramsey e dall'indimenticabile Capitano Bobby Moore
    I Mondiali inglesi si giocarono tra l'11 ed il 30 luglio e videro 16 squadre partecipare in otto stadi distribuiti in sette città: due stadi a Londra, il leggendario Wembley, ed il White City Stadium, e poi il Goodison Park di Liverpool, il Villa Park di Birmingham, l'Old Trafford di Manchester, l'Ayresome Park di Middlesbrough, il Roker Park di Sunderland e l'Hillsborough di Sheffield.


    Come ben sappiamo fu proprio l'Inghilterra a trionfare in questo Mondiale e proprio di fronte al proprio pubblico, battendo in una combattutissima Finale la Germania per 4-2 dopo i tempi supplementari.
    L'Inghilterra conquistò così trionfalmente la sua prima Coppa del Mondo, una vittoria che resterà per sempre nella storia del calcio inglese.

     photo ofsfl0019-product_zps03c6ad1c.jpg


    L'Inghilterra giocò tutte le sue partite a Wembley, esordendo con uno 0-0 contro l'Uruguay l'11 luglio nel match inaugurale della Competizione.
    Nelle successive due partite del girone gli inglesi si imposero per 2-0 contro Messico e Francia; la partita contro i messicani, giocata il 16 luglio, venne decisa dai gol di Bobby Charlton e Geoff Hunt, mentre quella vinta contro i francesi venne disputata il 20 luglio e decisa da una doppietta dello stesso Hunt.
    La Nazionale dei Tre Leoni vinse il proprio girone conquistando 5 punti davanti all'Uruguay classificatosi secondo.
    L'avversaria dell'Inghilterra ai Quarti di Finale fu l'Argentina, un avversario sempre temibile; il match si giocò ovviamente a Wembley il 23 luglio e fu ancora una volta decisivo un gol di Hurst che al 78° siglò il gol del 1-0 che decretò la vittoria degli Inglesi che per la prima volta nella loro storia superarono i Quarti di Finale.
    Tutto un Popolo seguì poi con ansia e grandi emozioni la difficilissima Semifinale contro il temibilissimo Portogallo del leggendario fuoriclasse Eusebio.
    Il 26 luglio davanti a 95.000 spettatori fu questa volta Bobby Charlton ad essere il grande protagonista portando in vantaggio l'Inghilterra al 30° e trovando anche il gol del raddoppio all'80°.
    Quando la partita sembrava ormai decisa ci pensò proprio Eusebio a riaprirla segnando il gol del 2-1 due minuti più tardi su calcio di rigore.
    Ma gli Inglesi riuscirono a resistere ed a mantenere il vantaggio che permise loro di raggiungere la tanto attesa ed insperata Finale di Coppa del Mondo dove ad attenderli ci sarebbe stata la Germania Ovest che il giorno prima aveva battuto per 3-1 l'URSS.

    L'attesissima Finale si giocò il 30 luglio 1966 nel tempio di Wembley; Alf Ramsey schierò la seguente formazione, undici giocatori che sarebbero entrati nella leggenda: Banks, Cohen, J. Charlton, Moore (Capitano), Wilson, Stiles, Ball, B. Charlton, Peters, G. Hurst, R. Hunt.
    La Germania Ovest aveva tra le sue file, tra gli altri, il leggendario Franz Beckenbauer.

    Tutta una Nazione cantò l'Inno Nazionale God Save the Queen a gran voce e con tante speranze di poter vedere la propria Nazionale trionfare sui tedeschi.
    Furono proprio i tedeschi, però, ad ammutolire Wembley trovando il gol del vantaggio con Haller al 12°, ma le speranze degli Inglesi tornarono a farsi vive più che mai sei minuti dopo, quando Geoff Hurst siglò il gol del pareggio.
    La partita continuò ad essere combattuta, ma le vere emozioni arrivarono negli ultimi dodici minuti di gioco: al 78°, infatti, l'Inghilterra segnò il gol del 2-1 con Peters, un gol che sembrava poter essere quello della vittoria, quello decisivo.
    Ma non fu così perchè al 90° Weber, quando ormai la vittoria sembrava così vicina, trovò incredibilmente il gol del 2-2 che portò la partita ai supplementari.
    Grande sofferenza, grande tensione, emozioni, paure, speranze, voglia di vincere, timore di perdere...
    Ma tutti questi sentimenti si trasformarono in gioia quando al 101° minuto il solito Hurst regalò ad una Nazione intera il gol più importante, il gol del 3-2, il gol del sorpasso.
    Un gol, a dire la verità, molto contestato e le immagini televisive avrebbero poi dimostrato che la palla calciata da Hurst non aveva varcato la linea di porta.
    Lo stesso Hurst chiuse definitivamente la Finale segnando anche la sua personale tripletta che valse il 4-2 al 120° e la certezza che l'Inghilterra sarebbe diventata Campione del Mondo.
    E così fu. Il 30 luglio 1966 rimarrà per sempre nella storia, Inghilterra Campione del Mondo, l'immagine di Bobby Moore che solleva la Coppa del Mondo è sempre attuale, un'icona per ogni inglese.
    Fu un grande trionfo, una squadra fantastica che, indipendentemente dal gol criticato, meritò quella vittoria, fu fantastico ottenerla proprio a casa, a Londra, a Wembley.


     photo england-1966_zps58245ed6.jpg


    Nel 1970 i Campioni del Mondo andarono in Messico per difendere il Titolo conquistato quattro anni prima: il Mondiale si svolse tra il 31 maggio ed il 21 giugno in cinque città diverse, Città del Messico, Toluca, Puebla, Guadalajara, Leon ed altrettanti stadi.

    Le squadre partecipanti furono sedici e per la terza volta fu il Brasile a trionfare, mentre per l'Inghilterra arrivò un'altra eliminazione ai Quarti di Finale per mano proprio della Germania Ovest di un grande Gerd Muller, capocannoniere del Torneo, sconfitta quattro anni prima nella Finale di Wembley.
    I Brasiliani vinsero la Finale giocata allo Stadio Azteca di Città del Messico il 21 giugno battendo l'Italia per 4-1, di quella squadra facevano parte grandi campioni come Pelè, Rivelino, Tostao e Carlos Alberto.

     photo 260px-Brazil_1970_zps0860e004.jpg


    L'Inghilterra capitò proprio nello stesso girone di quel grande Brasile, ma riuscì comunque a qualificarsi ai Quarti di Finale classificandosi al secondo posto in classifica alle spalle della Nazionale Verde Oro.
    L'esordio dei ragazzi di Alf Ramsey avvenne il 2 giugno all'Estadio Jalisco di Guadalajara e gli Inglesi ebbero la meglio sulla Romania battendola per 1-0 con gol realizzato da Hurst, l'eroe della Finale di Wembley.
    Il 7 giugno, nello stesso stadio, l'Inghilterra perse contro il Brasile per 1-0, gol decisivo di Jairzinho, ma si guadagnarono la qualificazione vincendo l'11 giugno sempre all'Estadio Jalisco contro la Cecoslovacchia grazie ad un altro 1-0 con gol realizzato su calcio di rigore da Clarke.
    Come detto ai Quarti di Finale Moore e compagni dovettero vedersela con la Germania Ovest certamente intenzionata a vendicare la sconfitta rimediata nel 1966.
    Anche in questa occasione fu una partita molto combattuta e decisa dopo i tempo supplementari con la vittoria per 3-2 dei tedeschi.
    La partita si svolse all'Estadio Nou Camp di Leon il 14 giugno ed ebbe un esito davvero deludente per gli Inglesi che si fecero incredibilmente rimontare due gol di vantaggio.
    Infatti Mullery al 31° e Peters al 49° avevano apparentemente messo il risultato al sicuro sullo 0-2 a favore dell'Inghilterra, ma la Germania non si arrese accorciando le distanze al 68° con Beckenbauer. La partita si riaprì e sotto la pressione dei tedeschi, i Tre Leoni subirono il pareggio di Seeler al 76°.
    La partita andò così ai supplementari durante i quali fu Gerd Muller a completare la rimonta segnando al 108° il gol decisivo del 3-2 definitivo.
    Un brutto colpo per l'Inghilterra che uscì dai Mondiali con grande delusione e subendo una rimonta davvero inaspettata e dura da accettare.
    Di quella squadra facevano parte molti dei Campioni del Mondo del '66 come Banks, Moore, Hurst, Stiles, i fratelli Charlton, Ball, Peters, ma anche giocatori come Colin Bell, Jeff Astle e Peter Osgood.

     photo 1970eng_zps8637d7fa.jpg


    I Mondiali del 1974 si disputarono in Germania Ovest e furono i primi Campionati del Mondo a chiamarsi "Coppa del Mondo FIFA"; le precedenti edizioni erano infatti denominate "Coppa Jules Rimet" che venne assegnata definitivamente al Brasile che la conquistò per la terza volta.
    I Mondiali tedeschi si svolsero dal 13 giugno al 7 luglio e le sedici partecipanti giocarono in nove città diverse, Amburgo, Berlino Ovest, Dortmund, Düsseldorf, Francoforte sul Meno, Gelsenkirchen, Hannover, Monaco di Baviera e Stoccarda ed in altrettanti stadi.


    Furono proprio i padroni di casa della Germania Ovest a conquistare la loro seconda Coppa del Mondo battendo in Finale l'Olanda per 2-1. Una squadra fortissima che aveva tra le sue file giocatori come Franz Beckenbauer, Gerd Muller, Berti Vogts, Uli Hoeness.

     photo 1974_zpsd452c8da.jpg

    L'Inghilterra non si qualificò clamorosamente per questi Mondiali perdendo la partita decisiva delle qualificazioni contro la Polonia: fu la fine del ciclo di Alf Ramsey esonerato dopo 11 anni passati alla guida della Nazionale, al suo posto arrivarono prima Joe Mercer e poi Don Revie, leggendario manager del Leeds United.


    Incredibilmente anche Don Revie fallì l'obiettivo di qualificarsi ai successivi Mondiali, quelli giocati nel 1978 in Argentina.
    L'Inghilterra mancò così clamorosamente per due edizioni consecutive, una grande delusione.

    Il Mondiale Argentino si giocò tra il 1° giugno ed il 25 giugno in cinque città, Buenos Aires, Mar del Plata, Rosario, Cordoba e Mendoza e vi parteciparono 16 squadre.


    Per la prima volta nella sua storia fu proprio l'Argentina, Paese organizzatore, a trionfare battendo nella Finale giocata il 25 giugno allo Stadio Monumental di Buenos Aires per 3-1 l'Olanda che perse così per la seconda volta consecutiva una Finale di Coppa del Mondo.
    Il grande protagonista della squadra argentina fu Mario Kempes, capocannoniere del Torneo ed autore di una doppietta in quella Finale, ma in quella formazione c'erano tanti altri grandi campioni come Daniel Passarella, Osvaldo Ardiles e Daniel Bertoni.


     photo 1978_zps5c6a21c5.jpg


    Nel 1982 fu la Spagna ad organizzare la Coppa del Mondo, un'Edizione entusiasmante e sorprendente; per la prima volta parteciparono ben 24 squadre e si disputarono dal 13 giugno al 11 luglio in 14 città, Alicante, Barcellona, Bilbao, Elche, Gijon, La Coruna, Madrid, Malaga, Oviedo, Saragozza, Siviglia, Valencia, Valladolid, Vigo e 17 stadi diversi.


    A trionfare, per la terza volta nella sua storia e pareggiando quindi i Titoli conquistati dal Brasile, fu l'Italia che sconfisse nella Finale giocata l'11 luglio al Santiago Bernabeu di Madrid per 3-1 la Germania Ovest.
    L'Italia vinse tra la sorpresa generale sconfiggendo per 3-2 anche un fortissimo Brasile grazie ad una fantastica tripletta di Paolo Rossi, capocannoniere e grande protagonista di quel Mondiale. Oltre a Rossi, la squadra guidata da Enzo Bearzot schierava giocatori come Zoff, Scirea, Bergomi, Tardelli, Oriali e Conti.


     photo 260px-Italia82_zpse02dab6d.jpg

    Finalmente l'Inghilterra, guidata da Ron Greenwood, riuscì a qualificarsi ai Mondiali dopo ben 12 anni di assenza; era una squadra fortissima, tra le migliori in assoluto, che poteva contare su giocatori come Terry Butcher, Kevin Keegan, Glenn Hoddle, Bryan Robson, Ray Wilkins e Peter Shilton.
    L'Inghilterra giocò nel gruppo 4 classificandosi al primo posto davanti a Francia, Cecoslovacchia e Kuwait; la prima partita si disputò al San Mames di Bilbao il 16 giugno e gli inglesi si imposero per 3-1 sulla Francia: Robson portò in vantaggio i Tre Leoni già al 1° minuto di gioco e, dopo il pareggio francese, fu ancora lui a riportare in vantaggio gli inglesi al 67°. Ci pensò poi Mariner a chiudere il match siglando il terzo gol all'83°.
    Quattro giorni dopo, ancora al San Mames, furono Francis al 62° ed un autogol al 66° a permettere all'Inghilterra di battere per 2-0 la Cecoslovacchia.
    Contro il Kuwait, sempre a Bilbao il 25 giugno, arrivò la terza vittoria con gol decisivo realizzato ancora una volta da Francis.
    A questo punto la formula del Mondiale prevedeva una seconda fase a gironi e l'Inghilterra finì nello stesso gruppo di Spagna e Germania Ovest; furono i tedeschi ad avere la meglio ed a qualificarsi per le semifinali conquistando tre punti, contro i due dell'Inghilterra, frutto di due pareggi per 0-0 in due partite giocate al Santiago Bernabeu di Madrid il 29 giugno, contro i tedeschi, ed il 5 luglio contro gli spagnoli.
    Terminò così questa avventura nonostante l'Inghilterra non avesse mai perso una partita ottenendo tre vittorie e due pareggi; la sensazione è che quella squadra così forte avrebbe potuto e meritato di ottenere qualcosa di meglio.


     photo _73921033_england_1982_pa_zps3ff19d63.jpg

    Nel 1986 fu ancora una volta il Messico ad ospitare i Mondiali di Calcio, furono anche stavolta 24 le Nazioni partecipanti e le partite si svolsero dal 31 maggio al 29 giugno in 9 città, Città del Messico, Guadalajara, Irapuato, Leon, Monterrey, San Nicolas de Los Garza, Nezahualcoyotl, Puebla, Queretaro, Toluca ed in 12 stadi diversi.

    La squadra che si laureò Campione fu per la seconda volta nella sua storia l'Argentina di Diego Armando Maradona che sconfisse in Finale la Germania Ovest per 3-2 in una partita spettacolare giocata il 29 giugno alla Stadio Azteca di Città del Messico.
    Oltre a Maradona, il miglior giocatore del Torneo, in quella squadra militavano giocatori importanti come Burruchaga, Valdano, Ruggeri che ebbero la meglio della Germania di Matthaus, Bremhe, Magath, Allofs, Rummenigge.


     photo argentina-1986-world-cup_zpsc0fab40a.jpg


    L'Inghilterra, guidata dal leggendario Bobby Robson, aveva tra le sue file giocatori come Gary Lineker, capocannoniere del Torneo, Chris Waddle, Peter Beardsley, John Barnes, Bryan Robson e Glenn Hoddle.
    La prima partita gli inglesi la giocarono il 3 giugno all'Estadio Tecnologico di Monterrey perdendo per 1-0 contro il Portogallo.
    Nella partita successiva, giocata tre giorni dopo nello stesso stadio, arrivò un deludente 0-0 contro il Marocco, ma poi gli inglesi conquistarono l'accesso alla fase successiva del Torneo ottenendo un netto 3-0 sulla Polonia in un match giocato all'Estadio Universitario di San Nicolas l'11 giugno.
    Assoluto protagonista del match fu Gary Lineker autore di una splendida tripletta che mandò l'Inghilterra agli Ottavi di Finale grazie alla conquista del secondo posto in classifica proprio ai danni dei polacchi.
    Agli Ottavi, il 18 giugno allo Stadio Azteca di Città del Messico, i Tre Leoni vinsero con un altro netto e meritato 3-0 contro il Paraguay grazie ad una doppietta del solito Lineker e ad un gol di Beardsley.
    Gli ultimi due risultati convincenti portarono gli Inglesi alla convinzione di poter fare qualcosa di molto importante in questo Mondiale, ma ai Quarti di Finale dovettero vedersela proprio contro l'Argentina e contro Maradona.
    Fu un gol contestatissimo realizzato al 51° con una mano proprio da Maradona ad indirizzare il match a favore degli argentini: incredibilmente la terna arbitrale non si accorse che nello slancio Maradona saltando ed anticipando Shilton, il portiere inglese in uscita, colpì la palla non con la testa, ma con il pugno della mano.
    Maradona esultò e questo gol passò alla storia come "La mano di Dio", ma in realtà fu solo un gesto antisportivo che meriterebbe solo di essere condannato piuttosto che essere celebrato.
    Soltanto tre minuti dopo fu lo stesso Maradona a realizzare il raddoppio, stavolta con un gol davvero molto bello, che permise all'Argentina di portarsi sul 2-0.
    Gli Inglesi reagirono e riuscirono anche a trovare il gol del 2-1 ancora una volta con Lineker, ma era troppo tardi e gli argentini conquistarono la vittoria e l'accesso alle semifinali.

     photo england-1986_zpsfb328c9d.png

    Nel 1990 i Mondiali si giocarono in Italia tra l'8 giugno e l'8 luglio, in dodici città e stadi diversi: il San Nicola di Bari, il Renato Dall'Ara di Bologna, il San'Elia di Cagliari, il Comunale di Firenze, il Luigi Ferraris di Genova, il Giuseppe Meazza di Milano, il San Paolo di Napoli, la Favorita di Palermo, l'Olimpico di Roma, il Delle Alpi di Torino, il Friuli di Udine ed il Bentegodi di Verona.
    Le squadre partecipanti furono 24, fu un Mondiale emozionante e qui in Italia l'atmosfera era elettrizzante.

    Fu la Germania Ovest a vincere, conquistando così il suo Terzo Titolo, lo stesso numero di Mondiali vinti da Brasile ed Italia.
    A decidere una noiosa Finale contro l'Argentina, disputata l'8 luglio all'Olimpico di Roma, fu un calcio di rigore realizzato da Bremhe all'84° minuto di gioco.
    Una Germania composta da giocatori come Matthaus, lo stesso Bremhe, Hassler, Voller, Klinsmann, Littbarski che ebbe la meglio sull'Argentina di Maradona.

     photo 1990_zpscb7a0459.jpg

    La Nazionale Inglese guidata anche stavolta da Bobby Robson poteva disporre del talento di giocatori come Gary Lineker, Stuart Pearce, Bryan Robson, Chris Waddle, John Barnes, Peter Beardsley, David Platt, ma soprattutto del genio di Paul "Gazza" Gascoigne.
    L'Inghilterra giocò le partite del suo girone al San'Elia di Cagliari esordendo l'11 giugno contro i rivali dell'Irlanda: la partita terminò in parità con il risultato di 1-1 frutto dei gol di Lineker all'8° minuto e di Sheedy al 73°.
    Nel match successivo, giocato il 16 giugno arrivò un altro pareggio, questa volta per 0-0, contro l'Olanda, ma nella terza partita, giocata il 21 giugno, gli Inglesi si guadagnarono il primo posto in classifica battendo per 1-0 l'Egitto grazie al gol decisivo realizzato da Wright al 64°.
    I Tre Leoni ottennero così l'accesso agli Ottavi di Finali dove incontrarono il Belgio; la partita si giocò il 26 giugno al Dall'Ara di Bologna e fu molto equilibrata e dura per entrambe le squadre e venne decisa da un gol di Platt nei tempi supplementari proprio al 119° minuto, un gol che scongiurò i calci di rigore e che permise all'Inghilterra di accedere ai Quarti di Finale.
    L'avversario fu il Camerun, squadra rivelazione del Mondiale, la partita si disputò il 1° luglio al San Paolo di Napoli ed anche in questa occasione ci vollero i supplementari per deciderne l'esito.
    Nei tempi regolamentari gli Inglesi erano passati in vantaggio ancora con Platt al 25°, ma incredibilmente gli africani riuscirono a ribaltare il risultato segnando due gol in quattro minuti, al 61°, su rigore, ed al 65°.
    Ma l'Inghilterra riuscì a pareggiare il match all'80° con un altro calcio di rigore realizzato da Lineker.
    Ai supplementari fu il terzo rigore assegnato nella partita a decidere il risultato e fu ancora Lineker a realizzarlo al 105° regalando la vittoria ai Tre Leoni.
    Una vittoria che valse la qualificazione alle Semifinali, il miglior risultato di sempre escludendo ovviamente i Mondiali del 1966.
    Nell'attesissima semifinale, giocata al Delle Alpi di Torino il 4 luglio, i rigori furono invece fatali agli inglesi. La partita infatti terminò in parità, sul risultato di 1-1, fu Lineker all'80° minuto di gioco a pareggiare il gol di Bremhe realizzato al 60°.
    Per la terza partita consecutiva, dopo quelle contro Belgio e Camerun, l'Inghilterra fu costretta ad affrontare i supplementari durante i quali, però, nessuna delle due squadre riuscì a segnare.
    Servirono così i calci di rigore per decidere il match, i tedeschi non ne sbagliarono nessuno, mentre per gli Inglesi gli errori di Pearce e Waddle furono fatali.
    Grandissima delusione, perdere una semifinale Mondiali ai calci di rigore dev'essere devastante, anche l'altra semifinale venne risolta con i tiri dal dischetto e l'Argentina ebbe la meglio sull'Italia che fu così l'avversarie degli Inglesi nella Finale per il terzo posto.
    La "Finale di consolazione" si giocò al San Nicola di Bari il 7 luglio e vide l'Italia prevalere per 2-1; gli Azzurri passarono in vantaggio con un gol di Baggio al 72°, ma Platt trovò il pareggio dieci minuti più tardi. Ancora una volta fu un rigore a decidere la partita ed all'86° fu Schillaci, capocannoniere del Torneo, a regalare all'Italia il gol del 2-1 che valse il terzo posto.
    L'Inghilterra ottenne un buon quarto posto, anche se quella sconfitta ai calci di rigore contro i Tedeschi fa ancora male.


     photo Nazionale_di_calcio_dellInghilterra_Italia_90_zps2b3837cc.jpg

    USA'94 furono i Mondiali disputati negli Stati Uniti d'America nel 1994 tra il 17 giugno ed il 17 luglio, parteciparono 24 squadre e si giocò in nove città e stadi diversi a Los Angeles, New York, Boston, Chicago, Dallas, Pontiac, Orlando, Stanford e Washington.

    Fu il Brasile a vincere il suo quarto Mondiale, battendo in Finale l'Italia, un'altra squadra che, in caso di vittoria, avrebbe conquistato il suo quarto Titolo Mondiale.
    La Finale si giocò al Rose Bowl di Pasadena, Los Angeles, davanti a 94.194 spettatori il 17 luglio; non fu una partita spettacolare e terminò 0-0 anche dopo i tempi supplementari.
    Venne così decisa dai calci di rigore, l'errore di Marcio Santos per i brasiliani non costò la Finale ai Verde Oro perchè per l'Italia sbagliò tre rigori con Baresi, Massro e Baggio.
    Il Brasile di Romario e Bebeto trionfò diventando così Campione per la quarta volta, più volte di tutti.

     photo usa-1994_zps4449d621.jpg


    L'Inghilterra di Terry Venables non si qualificò per questi Mondiali, un'altra delusione dopo quelle del 1974 e del 1978, una mancata qualificazione davvero clamorosa considerando anche il buon Mondiale disputato quattro anni prima.


    Nel 1998 i Mondiali si giocarono in Francia dal 10 giugno al 12 luglio; per la prima volta le squadre partecipanti furono 32 e si giocò in nove città, Parigi, Monaco, Saint Denis, Marsiglia, Bordeaux, Lens, Lione, Montpellier, Nantes, Saint-Etienne, Tolosa ed in dieci stadi diversi.

    Furono proprio i padroni di casa della Francia a conquistare quel Mondiale vincendo la Finale, giocata il 12 luglio allo Stade de France di Saint-Denis, contro il Brasile con un netto 3-0 grazie alla doppietta di Zidane ed al gol di Petit.
    Era un grande Brasile che però in quella Finale schierò un Ronaldo, miglior giocatore del Torneo in pessime condizioni di salute.
    E così Rivaldo, Bebeto, Edmundo e compagni dovettero arrendersi ad una comunque fortissima Francia che schierava giocatori come Zidane, Djorkaeff, Deschamps, Karembeu, Vieira, Thuram e Desailly.

     photo french98_zps04bcca20.jpg


    L'Inghilterra guidata da Hoddle esordì il 15 giugno allo Stadio Velodrome di Marsiglia contro la Tunisia battendola per 2-0 grazie ai gol di Alan Shearer e Paul Scholes.
    Il 22 giugno allo Stadium Municipal di Tolosa arrivò invece una sconfitta per 2-1 contro la Romania, il gol di Owen al 79° aveva regalato agli Inglesi il momentaneo pareggio, ma Petrescu realizzò il gol vittoria proprio al 90° minuto.
    Comunque l'Inghilterra si qualificò alla fase successiva del Torneo grazie alla vittoria per 2-0 ai danni della Colombia ottenuta con i gol di Anderton e Beckham che permisero ai Tre Leoni di classificarsi al secondo posto della classifica del girone alle spalle della Romania.
    Agli Ottavi di Finale gli Inglesi affrontarono come nel 1986 l'Argentina ed ancora una volta furono i sudamericani ad avere la meglio.
    La partita fu molto combattuta nel primo tempo durante il quale arrivarono quattro gol che fissarono il risultato finale sul 2-2: furono gli argentini a passare in vantaggio dopo soli 6 minuti di gioco grazie ad un calcio di rigore realizzato da Batistuta, ma 4 minuti dopo fu un altro rigore a dare la possibilità a Shearer di riportare la partita in parità.
    Al 16° Owen segnò il gol del 2-1 a favore dell'Inghilterra, ma al 45° Zanetti rispose siglando il 2-2.
    Nel secondo tempo e durante i supplementari le due squadre non riuscirono più a trovare il gol e la partita si decise ai calci di rigore: per gli argentini sbagliò Crespo, per gli Inglesi Paul Ince, ma fu il rigore calciato da Batty a decidere il match a favore dell'Argentina.
    Altra grande delusione, altra eliminazione dopo i calci di rigore come ad Italia 90, l'avventura degli Inglesi terminò qui, peccato, era una buona squadra con gente come Tony Adams, Alan Shearer, Michael Owen, Paul Ince, David Beckham, Teddy Sheringham, Steven McManaman, Paul Merson, Les Ferdinand, Paul Scholes, Darren Anderton.


     photo eng98_zpse1c4dbf0.jpg


    Nel 2002 i Mondiali si giocarono per la prima volta nel continente Asiatico, in Corea del Sud e Giappone dal 31 maggio al 30 giugno ed in 20 città e stadi diversi.
    Le squadre partecipanti furono 32.

    Per la quinta volta nella storia fu il Brasile a vincere, nella Finale del 30 giugno all'International Stadium di Yokohama, la Nazionale Verde Oro ebbe la meglio sulla Germania vincendo per 2-0 con una doppietta di Ronaldo, capocannoniere di questa manifestazione.
    Era il Brasile di Ronaldo, che si riscattò dopo la Finale persa in Francia quattro anni prima, ma anche di altri giocatori fortissimi come Ronaldinho, Rivaldo, Roberto Carlos e Cafu.


     photo Brazil2002_zps7087f706.jpg

    L'Inghilterra si ritrovò in un gruppo molto insidioso insieme a Svezia, Nigeria e soprattutto Argentina, i rivali di sempre.
    Gli Inglesi esordirono il 2 giugno al Saitama Stadium di Saitama ottenendo un pareggio per 1-1 contro la Svezia.
    Fu l'Inghilterra, guidata proprio da una svedese, Sven Goran Eriksson, a passare in vantaggio al 24° con il difensore Sol Campbell, ma gli scandinavi trovarono il gol del pareggio al 59° grazie ad Alexandersson.
    Era una Svezia molto forte che schierava giocatori come Erik Larsson, Freddie Ljungberg e Zlatan Ibrahimovic.
    Nella seconda partita, giocata il 7 giugno al Sapporo Dome di Sapporo, i Tre Leoni vinsero per 1-0 contro l'Argentina con un gol di David Beckham al 44° su calcio di rigore.
    Il 12 giugno al Nagai Stadium di Osaka agli Inglesi bastò un pareggio per 0-0 contro la Nigeria dato che nell'altro match Svezia e Argentina pareggiarono.
    L'Inghilterra si qualificò al secondo posto, ma con gli stessi punti della Svezia, prima, che si assicurò il primato grazie alla migliore differenza reti.
    La squadra di Eriksson trovò agli Ottavi di Finale un'altra scandinava, la Danimarca.
    Il match si giocò il 15 giugno al Niigata Stadium di Niigata e stavolta gli Inglesi vinsero nettamente battendo per 3-0 i danesi con i gol di Ferdinand, Owen ed Heskey.
    Ma ancora una volta i Quarti di Finale risultarono stregati per l'Inghilterra che dovette arrendersi di fronte al Brasile, futuro Campione del Mondo.
    La partita si giocò il 21 giugno al Shizuoka Stadium Ecopa di Fukuroi ed iniziò bene per l'Inghilterra che riuscì a passare in vantaggio dopo 23 minuti di gioco con un gol di Owen.
    Al 45°, però, fu Rivaldo a trovare il gol del pareggio per i brasiliani che dopo 5 minuti dall'inizio del secondo tempo, al 50°, segnarono anche il gol del sorpasso con Ronaldinho che siglò la rete del definitivo 2-1.
    Un'altra eliminazione ai Quarti ed ancora per mano della squadra che avrebbe poi vinto il Mondiale, come già successo in passato.
    L'Inghilterra di Eriksson schierava, tra gli altri, giocatori come Steven Gerrard, Ashley Cole, Rio Ferdinand, Sol Campbell, David Beckham, Paul Scholes, Robbie Fowler, Michael Owen e Teddy Sheringham.


     photo eng2002_zpsdfa43c2d.jpg

    L'edizione dei Mondiali del 2006 si disputò in Germania dal 9 giugno al 9 luglio, le 32 squadre partecipanti si sfidarono in 12 città, Monaco, Norimberga, Stoccarda, Kaiserslautern, Colonia, Lipsia, Hannover, Amburgo, Gelsenkirchen, Berlino, Dortmund, Francoforte e 12 stadi diversi.

    A trionfare fu l'Italia che si laureò Campione del Mondo per la quarta volta nella sua storia, seconda sola al Brasile, Campione per cinque volte.
    Gli "Azzurri" vinsero in Finale contro la Francia ai calci di rigore dopo che la partita era terminata sul 1-1 con i gol di Materazzi per gli italiani e di Zidane per i francesi. Dal dischetto fu decisivo per la Francia l'errore di Trezeguet.
    L'Italia schierava giocatori come Totti, Del Piero, Pirlo e Cannavaro.


     photo 2006_zps832804c0.gif

    L'Inghilterra giocò tutto sommato un Mondiale positivo, ma anche questa volta furono fatali i Quarti di Finale ed i calci di rigore.
    La squadra, guidata anche in questa occasione da Eriksson, poteva disporre di giocatori importanti come Frank Lampard, Steven Gerrard, Wayne Rooney, John Terry, Rio Ferdinand, David Beckham, Michael Owen, James Carragher, Gary Neville.
    L'esordio avvenne il 10 giugno al Fifa WM Stadion di Francoforte e gli Inglesi vinsero per 1-0 contro il Paraguay grazie ad un autogol di Gamarra al 3° minuto di gioco.
    Il 15 giugno al Frankenstadion di Norimberga l'Inghilterra sconfisse con qualche difficoltà di troppo Trinidad-Tobago per 2-0, ma con due gol arrivati soltanto negli ultimi sette minuti della partita con Crouch all'83° e con un rigore realizzato da Gerrard al 91°.
    La partita più difficile fu però quella contro la Svezia, giocata il 20 giugno al Fifa WM Stadion di Colonia, e il risultato, come quattro anni prima, fu di parità: terminò infatti 2-2, fu Joe Cole a portare in vantaggio i Tre Leoni al 34°, ma al 51° Allback pareggiò per gli svedesi. A cinque minuti dal termine Gerrard riportò in vantaggio l'Inghilterra, ma al 90°, quando ormai la vittoria sembrava certa, ci pensò il solito Larsson a pareggiare il match.
    L'Inghilterra vinse comunque il girone conquistando 7 punti, contro i 5 della Svezia seconda.
    Agli Ottavi di Finale l'Inghilterra affrontò l'Ecuador, la partita si svolse il 25 giugno al Gottieb-Daimler-Stadion di Stoccarda ed i Tre Leoni vinsero per 1-0 grazie al gol decisivo di Beckham al 60°.
    Come detto, però, ai Quarti di Finale l'Inghilterra salutò i Mondiali venendo eliminata dopo i calci di rigore dal Portogallo di Cristiano Ronaldo.
    Il match si disputò il 1° luglio al Fifa WM Stadion di Gelsenkirchen e terminò con il risultato di 0-0; ai calci di rigore ci furono molti errori, per i portoghesi furono due gli errori, ma per gli Inglesi sbagliarono Lampard, Gerrard, e Carragher.

     photo England2006_zps18f24fb2.jpg

    Nel 2010 i Mondiali "sbarcarono" per la prima volta nel continente africano e precisamente in Sudafrica; le partite si disputarono dall'11 giugno all'11 luglio in nove città e dieci stadi diversi.
    Le partecipanti furono anche questa volta 32 con la formula già adottata nelle ultime edizioni.

    Per la prima volta nella sua storia fu la Spagna a vincere; una Spagna davvero forte con giocatori importanti come Casillas, Puyol, Sergio Ramos, Xavi, Iniesta, Torres, Fabregas, Villa e Xabi Alonso.
    In Finale gli spagnoli vinsero contro l'Olanda per 1-0 dopo i supplementari con un gol di Iniesta al 116° quando ormai il match sembrava indirizzato verso i calci di rigore.
    Anche quell'Olanda era un'ottima squadra, ma nemmeno campioni come Robben, Van Persie e Snejder riuscirono a regalare il primo Titolo Mondiale alla propria Nazionale.

     photo SOUTH-AFRICA-SOCCER-FIFA-WORLD-CUP-2010_emb4_zps66031993.jpg

    Per l'Inghilterra di Fabio Capello fu un Mondiale molto deludente, le aspettative erano alte, ma il tecnico italiano non riuscì a portare gli Inglesi a risultati soddisfacenti.
    Capello si affidò principalmente allo stesso gruppo di giocatori che quattro anni prima giocarono in Germania e quindi con i vari Gerrard, Lampard, Rooney, Terry, Crouch.
    L'Inghilterra esordì il 12 giugno contro gli Stati Uniti al Royal Bakofeng Stadium di Rustenburg pareggiando per 1-1 con gol di Gerrard al 4° minuto e con il pareggio di Dempsey per gli americani.
    Nel secondo match, giocato il 18 giugno al Green Point Stadium di Città del Capo, arrivò un deludente 0-0 contro l'Algeria, un risultato inaspettato ed inaccettabile.
    Comunque gli Inglesi riuscirono a qualificarsi per gli Ottavi di Finale grazie alla vittoria di misura per 1-0 ottenuta il 23 giugno al Nelson Mandela Bay Stadium di Nelson Mandela Bay/Port Elizabeth contro la Slovenia con gol decisivo realizzato da Defoe al 23°.
    L'Inghilterra, però, agli Ottavi perse malamente e nettamente contro la Germania: la partita si giocò il 27 giugno al Free State Stadium di Mangaung/Bloemfontein e di tedeschi si imposero addirittura per 4-1, davvero troppo. Klose e Podolski diedero il doppio vantaggio alla Germania, ma al 37° Upson provò a riaprire il match accorciando le distanze. Nel giro di tre minuti, tra il 67° ed il 70°, però, fu Muller a chiudere il discorso qualificazione portando i tedeschi sul definitivo 4-1.
    Una prestazione deludente, un Mondiale deludente, ci si aspettava molto dall'Inghilterra di Capello, ma fu davvero un fallimento.

     photo eng2010_zpscb50573e.jpg


    E adesso, a pochi giorni dall'inizio dei Mondiali del 2014, si comincia a sperare ed a sognare, ogni Nazione cercherà di fare del proprio meglio, le squadre favorite saranno probabilmente Brasile, Spagna, Germania ed Argentina.
    L'Inghilterra di Roy Hodgson non parte con i favori dei pronostici, soprattutto dopo le deludenti prestazioni nell'ultimo Mondiale, ma come al solito i tifosi inglesi seguiranno la squadra in gran numero fino in Brasile e la speranza per loro è quella di poter vivere un sogno...
    Sarà veramente difficile, ma in una Competizione così corta ed intensa può succedere tutto e Rooney, Gerrard e compagni dovranno dare il massimo impegno per cercare di ottenere il meglio.

    Il Mondiale brasiliano si giocherà dal 12 giugno al 13 luglio in 12 città, Belo Horizonte, Brasilia, Cuiabá, Curitiba, Fortaleza, Manaus,Natal, Porto Alegre, São Lourenço da Mata (Recife), Rio de Janeiro, Salvador e San Paolo e 12 stadi diversi che ospiteranno le 32 partecipanti.

    Non ci resta che aspettare l'inizio di questi Mondiali così attesi, Mondiali da vivere in un clima di festa sportiva, ognuno tifando la propria Nazionale preferita nella speranza di poter vedere partite divertenti e grande spettacolo!

    E per chi ci crede...



    C'MON ENGLAND!!!

     photo England2014_zps8f610eb5.jpg

    http://rulebritanniauk.blogspot.it/2014/06...i-mondiali.html
  8. .
    Doveroso ricordare! :)
  9. .
    Complimenti ai Gunners!
    Vittoria meritata per quanto fatto vedere oggi e per quanto fatto in tutti questi anni senza vittorie.
    Contentissimo per tutti, in particolare per il mio "pupillo" (da sempre non da questa stagione ;) ) Ramsey, autore del gol decisivo, se lo è meritato!


     photo facup4_zps8b61ab68.jpg


     photo facup5_zps4e7c14a9.jpg


     photo facup6_zps827f9aab.jpg

     photo facup8_zps23d7ebae.jpg

     photo facup9_zps1218f484.jpg
  10. .
    Jack Wilshere fuori per almeno 6 settimane a causa di un infortunio occorsogli ieri sera nell'amichevole tra Inghilterra e Danimarca. La cosa strana è che Wilshere, che aveva subìto il fallo al 12° minuto, è comunque rimasto in campo fino al 59° nonostante si trattasse di una semplice amichevole e nonostante in panchina ci fossero tantissimi giocatori e non ci fossero limiti nel numero di sostituzioni.
    Non saranno felici di certo ad Ashburton Grove..
    Qui secondo me bisogna discutere più che altro del fatto che Wilshere sia rimasto in campo nonostante l'infortunio al 12° minuto... era già pronto ad entrare in campo un altro giocatore, sarebbe bastato uscire subito e forse la situazione sarebbe stata meno grave di quanto è ora.

    www.bbc.com/sport/0/football/26470890
  11. .
    Grazie!
    Si, Decio, hai detto una cosa giusta, ogni tifoso può immedesimarsi in quello che ho scritto soprattutto nella prima parte del libro nella quale spiego come è nata la passione per il football britannico e racconto le mie esperienze dal vivo al seguito del PNE.
  12. .
    Lo so che non parla di Arsenal (anche se inizialmente nel libro spiego come è nata la mia passione per il calcio britannico e per i Gunners ed in conseguenza quella per il PNE), ma spero che a qualcuno possa interessare allo stesso! ;)

    IL LIBRO DI CONOR ADAM SUL PNE

    E' disponibile il libro scritto da Sergio Tagliabue "Conor Adam" dedicato al PNE ed intitolato "Il Preston North End per Me", editore Urbone Publishing, un libro che parla della passione per questo Club, ma anche della sua gloriosa storia fin dalle sue origini.
    Un libro di quasi 500 pagine, ogni riga scritta con grande passione, un lavoro faticoso, ma piacevole, un libro il cui obiettivo non sarà quello del numero di copie vendute, ma piuttosto quello di far conoscere questo meraviglioso Club anche in Italia e soprattutto quello di trasmettere un tifo ed un amore totale verso il glorioso Preston North End FC.
    La speranza è quella di riuscire a trasmettere qualcosa di positivo e sincero, non è certo un compito facile dato che si tratta spesso di emozioni difficilmente descrivibili a parole, e di far capire come un italiano possa essersi appassionato ad una squadra inglese, tra l'altro, nemmeno così famosa e vincente.
    L'intento è anche quello di poter realizzare una versione scritta in lingua inglese, ma attualmente non è ancora certa, dato che sarebbe senza dubbio molto bello che anche i tifosi inglesi del PNE potessero leggere questo libro e capire quanto Conor ed i GBS siano realmente appassionati alla loro squadra, ma anche perchè, comunque, si tratta di un libro nella quale viene narrata dettagliatamente la storia del North End e che soprattutto parla proprio di loro, dei tifosi.

    Questo è il link del sito della Casa Editrice per poterlo acquistare:


    www.urbone.eu/obchod/il-preston-north-end-per-me


    Presto sarà disponibile anche sul sito Amazon.it


    Di seguito la presentazione del libro:


    "La nascita di una passione, la crescita di un tifo, il tifo per una squadra di calcio, anzi, per una squadra di football britannico, il Preston North End FC, attraverso il racconto delle emozioni vissute nel personale “When Saturday Comes” dell’autore, dai pomeriggi solitari passati davanti al PC ad ascoltare le radiocronache delle partite della squadra del cuore, alle splendide esperienze vissute dal vivo nel leggendario Deepdale e durante il Gentry Day a Londra in compagnia dei tifosi, quelli veri, quelli che ci sono sempre, tra le note di “Can’t Help Falling in Love” e la follia per un gol all’87° minuto nella partita più importante, il derby contro il Blackpool FC.
    Ma anche la storia dettagliata del Club, dalle sue origini, fino ai giorni nostri, attraverso il racconto, anche un po’ sognato ed immaginato, di quella splendida stagione, quella del 1888/89, quella degli Invincibili del Preston North End, passando dalla FA Cup del 1938 alla Leggenda di Sir Tom Finney.
    E poi l’incontro con Will Hayhurst, giovane emergente della squadra attuale, un rapporto che va oltre il football, la sua storia, le sue speranze, e per finire un saluto a tutti i Northenders ed ai G.B.S., i Gigli Bianchi Supporters, il Fans Club Italiano Ufficiale del Preston North End.
    Un libro per tutti gli appassionati di football, un libro per i tifosi, quelli che ancora sanno emozionarsi."



    Questa invece è la prefazione del libro scritta da Simone Galeotti:


    "Aggrappati alla storia. Cullati dalla leggenda, entrati di diritto nel mito, per sempre. Oltre le distanze e il tempo. Perché il tempo alla fine come spiegano bene fisici antichi e moderni non è una linea retta, ma un moto circolare, contingente al tempo stesso. La teoria dell’eterno ritorno. Ora, a essere sinceri, che il Preston North End torni a vincere il campionato inglese per due volte consecutive sembra però teoria fin troppo azzardata e complessa. Che questo club invece abbia esercitato e continui a farlo un fascino straordinario è attualità stretta. Occorrono elementi per sviluppare la formula, questo è chiaro. Serve passione, serve romanticismo, serve la volontà dettata da un impulso interiore, che prima sbircia in Great Queen Street a Londra il 26 ottobre 1863 dove dentro la Taverna dei Framassoni, i rappresentanti di undici club fondano la Football Association, e scrivono le regole del calcio, e poi, rimbalza a nord verso il Lancashire, a Preston, dove sempre in quell’anno viene fondato un primo sodalizio sportivo di cricket originariamente in maglia bianco-blu, ma che successivamente vincerà trasformato in entità calcistica, i primi due tornei ufficiali disputati in Inghilterra. Elementi e doti che Sergio “Conor Adam” possiede da sempre nel suo ardente interesse e vibrante sostegno, per il club di questa cittadina e nell'amore per il calcio britannico più in generale. Che cosa spinga un ragazzo di Lecco ad affezionarsi a tal punto al Preston North End, a fondare un Blog su Internet sempre aggiornato e vivace, a spendere dei soldi per fare qualche viaggio nel profondo nord ovest inglese che sa di brughiera e di cotone, alla ricerca di questo humus di desiderio, al punto, adesso, anche di cimentarsi nella scrittura di un libro che attraversa la storia dei Lilywhites, è argomento difficile da spiegare. Sono quelle tesi su cui argomentare davanti a un’aula di scettici “italioti” miscredenti, rende difficile l’assoluzione finale della corte. Ma, se si parte dal concetto che in democrazia si legifera che la libertà nei termini consentiti è sacra e inviolabile per tutti, allora dovrebbe esserlo anche il tifo nello sport, nella disciplina che più di ogni altra ha scatenato pulsioni e letteratura: il calcio. Anzi il football, perché ci tengo che i padri fondatori mi strizzino l’occhio se tendo a usare termini più confacenti alla terra d’Albione. Esserlo nell’accezione che ognuno si senta libero di sostenere qualunque squadra rientri nella sua sfera di grazia, senza obbligatoriamente fermarci sulle frontiere della nostra nazione di nascita. Sergio l’ha fatto. Ha avuto un’illuminazione, signori, folgorato, non sulla via di Damasco come San Paolo, ma su quella di Preston. In fondo la capitale del Lancashire, una cittadina di appena 130 mila abitanti, con la religione pare abbia un rapporto stretto. Il nome sembra derivi dal toponimo “priests town”, la città dei preti, coniato quando la zona era dominata da un’importante priorato, e il coat of arms locale a sfondo religioso rappresenta un agnello che porta una croce. Lo stesso mistico stemma della squadra di calcio. E quando il Signore chiama, la sua volontà non conosce ostacoli.. Chi ha chiamato Sergio non sarà forse un entità divina, o meglio, sportivamente potrebbe benissimo esserlo. Lui è il maggiore William Sudell, un personaggio assai poco ortodosso, padrone di una manifatturiera, cui va ascritto il merito attraverso un abile lavoro diplomatico di aver convinto la Federazione che nel frattempo si era presa la briga di squalificare il North End, a retribuire i giocatori, e a legalizzare il professionismo. Non solo. E’ lui che decide chi comprare e chi vendere, è lui che gestisce arbitrariamente i soldi del club ed è sempre lui che supervisiona gli allenamenti decidendo poi la formazione da mettere in campo. Tutto ciò senza la minima interferenza decisionale del comitato dirigenziale. Dopo aver vinto anche questa battaglia, Sudell riuscì a creare la chimica giusta per dare forma ad una squadra quasi imbattibile, non a caso soprannominata The Invincibles che dalla stagione 1888-89 adotterà le splendide maglie bianche. Lui, forse, è stato il primo a chiamare Sergio, e insieme a lui si sono presentati alla porta le leggende successive. Il leggendario portiere Alan Kelly, Tom Finney, il più grande di tutti, il classico ragazzo della porta accanto, passato alla storia come “for his genius and gentlemanly conduct”; e poi l’iconico scozzese Billy Shankly. Quando ti chiama certa gente, non puoi resistere al richiamo. In questo suo libro sulla storia del PNE, Sergio sovrappone, i perché della sua passione e l’evolversi della storia generale del PNE, i dettagli su alcuni momenti indimenticabili e importanti, gli Invincibili, ma non solo, la FA CUP vinta nel 1938, e le finali purtroppo perse nel 1954 e nel 1964, il già citato Finney, insieme ai racconti delle partite che personalmente ha visto in quel delizioso stadio che porta il nome di Deepdale, e che lo ha accolto in maniera sorprendente.. certamente non potranno mancare i riferimenti alla nascita del fans club italiano e alle sue attività. E così, la passione di Sergio si alimenta, vorace, cercando di fagocitare anche quello che forse ancora non conosce, quel poco o tanto che magari ancora non ha scoperto, gli è sfuggito, ma che lui indomito continuerà a cercare. Lo farà sicuramente in quelle zone lontane, oscure e nebbiose, di fine ottocento, che oggi aleggiano di mistero, ma nelle zone d'ombra se ci sono, ti si crea intorno ancora più spazio, per farci entrare dei sogni interi. Sogni, come quello che un giorno o l’altro, i gigli bianchi tornino a sedersi sul trono d’Inghilterra. Per adesso mettetevi comodi e leggetevi una fiaba inglese. Auguri Sergio, e Preston North End till we die! "


    INTRODUZIONE

    Questo libro è dedicato ai tifosi.
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi dopo un gol, un gol segnato non per forza durante una finale di una competizione importante, un gol segnato in un qualsiasi campo di calcio, un gol che per molti non significa nulla, ma che per quel tifoso significa tutto, un gol che forse non decide campionati e coppe, ma questioni più importanti come onore, orgoglio e passione.
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi per il solo fatto di essere lì, lì in uno stadio semplicemente a tifare e quindi a soffrire, gioire, piangere, esultare, cantare, sperare, pregare, incitare, imprecare.. essere lì per questione di fede verso la propria squadra.
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi per la gioia di stare insieme e condividere la passione per la propria squadra, stare insieme in uno stadio anche scomodo magari, anche sotto la pioggia, anche in una fredda sera invernale di martedì, in una trasferta per un turno infrasettimanale..
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi per una bella giocata, per una parata spettacolare, per la grinta e l’impegno messo in campo dai propri giocatori e non necessariamente per il risultato finale, continuando a supportare sempre la squadra anche nei momenti difficili.
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi a sognare. Sognare una vittoria in una partita di non league, una vittoria che vale un giant killing in Fa Cup, una vittoria in un derby; o sognare di andare a Wembley a giocarsi tutto, sognare un gol nei minuti di recupero ed esultare come dei matti, sognare e immaginare.
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi nei ricordi. Ricordare vecchie emozioni, vecchie partite rispettando la storia, vecchie gioie, vecchi dolori, vittorie e sconfitte, ma sempre ricordi piacevoli se si ama la propria squadra.
    Ai tifosi che ancora sanno emozionarsi a vedere foto, video, oppure a leggere racconti ed articoli riguardanti la storia del proprio Club e del football in generale, dalle origini fino ad oggi, perché è giusto rispettare ed onorare chi ha contribuito a far diventare grande questo sport, chi ci ha regalato nel corso degli anni emozioni e storie da vivere e da raccontare.
    A questi tifosi grazie ai quali il football non morirà mai, almeno fino a quando queste emozioni continueranno a vivere nei loro cuori, fino a quando ci sarà anche solo un tifoso pronto a viverle queste emozioni nonostante nel calcio moderno, purtroppo, sembra che contino di più i soldi, il business, le vittorie prestigiose.
    A questi tifosi spero che potrà piacere questo semplice ed umile libro; un libro senza troppe pretese, un libro che in pochi leggeranno, ma che parla di loro, dei tifosi, perché le emozioni che vivo io e che ho cercato di trasmettere attraverso queste pagine sono le stesse che vivono loro.
    Squadre diverse, situazioni diverse, storie diverse, ma emozioni simili, passioni vere. E non si tratta solo di football, in queste pagine si parla della voglia di appassionarsi e di lasciarsi trasportare da emozioni sincere che portano una persona a dedicarsi ad esse con impegno e dedizione.
    Spesso mi trovo inadeguato, fuori posto e allora mi tuffo istintivamente in questa passione nella quale mi dedico con tutto me stesso dimenticando per qualche momento i problemi della vita quotidiana, le preoccupazioni ed i dolori.
    Un libro che non vuole soltanto celebrare la mia squadra, ma piuttosto i tifosi, la gente comune che si appassiona a qualcosa in cui crede fortemente, un libro che vuole cercare di trasmettere passione ed emozioni.
    Un libro che non otterrà successo nelle vendite o nelle recensioni, ma che spera di entrare dritto nei cuori di queste persone, persone semplici come me, ma persone che ancora sanno emozionarsi ed appassionarsi.
    E allora non resta che ringraziare alcune di queste persone che ho avuto la fortuna di conoscere e con le quali ho avuto il piacere di condividere queste passioni. Senza di loro, senza il loro supporto e appoggio non sarei probabilmente riuscito a coltivare questa passione con la stessa convinzione .


    jpg
  13. .
    Vantaggi Hammers ad inizio ripresa ma poi e' arrivata la rimonta con due gol di Walcott e del rientrante Podolski che ha sostituito l'infortunato Ramsey.
    Siamo sul 1-3
  14. .
    Assist magnifico di Ramsey per Walcott che sbaglia clamorosamente il gol!
    Sempre 0-0 ad Upton Park
  15. .
    Buone feste e... Happy Boxing Day ovviamente!!
3091 replies since 14/7/2008
.